Si possono dire e fare tante cose in una giornata di ritiro: più preghiera, più silenzio, più riflessione, ecc. Una giornata di ritiro, inoltre, dovrebbe essere un momento in cui si fa la revisione del proprio rapporto con il Signore. Quindi, comporta, di riflesso, uno specchiarsi alla sua luce; un guardarsi dentro per confrontarsi con il Signore, ritrovare noi stessi nella nostra vera identità in relazione a Lui: Nella tua luce vediamo la luce.(Salmo 35,10)
Perché questa revisione di noi stessi, questo bilancio della nostra vita, non sia una auto analisi sterile, piena di piagnistei e deprimente, potremmo dare come contenuto specifico a questa giornata di ritiro: “accettare di stare in compagnia con il Signore”.[1]
Difatti, l’episodio narrato nel Vangelo della Trasfigurazione, dice espressamente:
Mt 17,1-2, ” Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce”.[2]
CLEMENTE DI ALESSANDRIA, Stromata, VII, 7, 39, 6.
EVAGRIO il PONTICO, Sulla Preghiera, 3, “La preghiera è colloquio dell’intelletto con Dio. Di quale stato ha quindi bisogno l’intelletto perché esso possa tendersi, senza volgersi indietro, verso il Signore e conversare con Lui senza alcun intermediario?” Non si tratta del concetto che abbiamo noi di intelletto, intellettuale, bensì di relazione profonda “personale” con Dio. Che non sia un’attitudine intellettuale, bensì una conversione di vita, Evagrio, lo dimostra in tutto il suo trattatello, per es. il n. 13: ” Tutto quanto avrai fatto per vendicarti di un fratello che ti abbia arrecato offesa, diverrà per te pietra d’inciampo nel tempo della preghiera”.
S. AGOSTINO, Discorso 78, 2: “Il Signore in persona si fece splendente come il sole… Sì, proprio Gesù in persona, proprio lui divenne splendente come il sole, per indicare così di essere lui la luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Ciò, che è per gli occhi del corpo, il sole che vediamo, è lui per gli occhi del cuore; ciò che è il sole per i corpi, lo è lui per i cuori”. In Un altro sermone, 79/A2, (vedi nota nel testo), S. Agostino dice: “Erano lì (sul monte) solo coloro che erano a lui simili nell’aspetto”, per indicare che la conoscenza del Signore Gesù è resa possibile solo nella misura che ci si lascia trasformare dal Santo Spirito.
E fu trasfigurato, metemorfouqh davanti a loro;
il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
(Mt 17,2)
Il Signore è lo Spirito e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà.
E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio
la gloria del Signore, veniamo trasformati, metamorfoÚmeqa
in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.
(2 Cor 3,17-18)
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