Liturgia è Antropologia

Spunti di comprensione e guida alla visione.

 

Quando si è parlato della lectio divina, si è insistito sul fatto che tutta la realtà, noi compresi, è simbolica. Conosciamo solo un aspetto di essa: quello più empirico. La realtà “fisica” che conosciamo deve rinviarci ad un altra realtà. Un tempo questa era oggetto di un trattato filosofico: la metafisica, cioè oltre quanto percepiamo noi con le nostre capacità.
Nozione di Simbolo
Il simbolo era una realtà, per esempio un a medaglia, che veniva divisa tra due persone allorché si separavano, e serviva per riconoscersi quando si sarebbero incontrati di nuovo. Il confronto con le due metà era per identificare le persone che si erano separate e che si ritrovavano ( cfr la nostra carta di identità: io non sono la carta di identità e tuttavia serve per identificarmi di fronte a chi non mi conosce).
Metà del simbolo la possediamo noi, è il nostro essere concreto; l’altra metà lo detiene un Altro.
Noi, poiché non possiamo vivere dimezzati, costruiamo noi stessi sulla nostra metà con le nostre capacità ed esperienze, soprattutto emotive, pensando, o meglio proiettando l’altra metà, di cui non conosciamo il contenuto, sulla metà che detiene l’Altro. E questa è presunzione e inganno. E’ l’antica tentazione: voi, la nostra metà, sarete come dei, la realtà che detiene Dio per costruire noi stessi secondo il suo piano.

Premessa

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Il mistero del segno liturgico

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Il mistero della liturgia

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I segni dell'iniziazione

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L' eucarestia

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