Prima di vedere la serie di diapositive indicate, si consiglia di leggere l’introduzione e la spiegazione che introducono i singoli blocchi delle diapositive.
Il lavoro qui presentato, introduzioni e diapositive, vorrebbe essere un aiuto formativo e un cammino per arrivare a essere un poco più consapevoli e di quanto si agita sotto la nostra banale, quotidiana, superficialità e della presenza del Signore nel nostro cuore, nella nostra persona e nella nostra vita: Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi? 2 Cor 13,5.
La persona umana deve crescere e per crescere è necessario integrare tutto il suo dinamismo. Colui che vuole conseguire una laurea deve dedicarsi allo studio. E così nella vita. Deve piano piano chiarire perché vive, se non vuole essere succube dalla “massa” e dipendere, credendo di essere libero, dalla “massificazione culturale”.
Per fare ciò deve avere chiara la finalità alla quale tendere.
Non c’è nella cultura umana una concezione dell’uomo unitaria. Vi sono diverse tipologie di personalità, diversi modelli di strutture psicologiche, diverse dinamiche evolutive. Verso quale finalità?
Gli elementi elencati in queste diapositive riguardanti la crescita della persona, possono essere intesi, con un pizzico di ragione, quali azioni che dobbiamo compiere noi, con il nostro impegno. E’ pur vero che il Signore vuole la nostra cooperazione, ma è altrettatanto vero che senza di me non potete fare nulla: In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, Ef, 1,4-5.
Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo, Ef, 2-8-10.
In questo capitolo (o serie di diapositive), dopo aver visto quali mezzi sono necessari per la crescita della persona e, di conseguenza della relazione, prenderemo in esame la relazione. La relazione è il cammino per evangelizzare il nostro profondo. Tale cammino – fatto da seduti – è la preghiera del cuore o preghiera del nome di Gesù: nome come PERSONA. Nella Bibbia il Nome corrisponde alla realtà. Anche nel linguaggio del buon senso, il nome mela è un frutto, e nulla più! Tuttavia nella prima diapositiva – RI-COR-DARE – vedremo la nostra si-tuazione esistenziale. Come Adamo ed Eva si nascondono e si sottraggono, in modo illusorio, alla presenza amichevole di Dio, così nel nostro vivere con-creto siamo “fuggitivi dal nostro cuore” L’angoscia esistenziale, metafisica – “illa insita vis”,2 anche se non percepita come tale -, trascina l’anima in una vita periferica o in mondo esterno che copre l’angoscia attraverso le emozioni che ne derivano allontanandola da se stessa: lo stordirsi
Per aiutare la comprensione delle prime tre diapositive, mi sembra necessario riassumere la conoscenza che S. Paolo ha del mistero di Cristo che ha fatto risuonare nella Chiesa di Dio, a noi, con la sua predicazione.
Purtroppo, essendo numerosi gli aspetti della predicazione della sofferta vita di S. Paolo per le chiese da lui fondate, si rischia, se non si è rischiato, di mettere in luce il ministero di S. Paolo solo come attività apostolica.
Il fondamento della vocazione e dell’attività di S. Paolo è far conoscere le insondabili ricchezze di Cristo che è immagine di Dio. Pregate perché possa annunziare il mistero di Cristo, Col 4,3. Ef 3,3-5. E questo mistero di Cristo viene annunziato per mezzo del Vangelo 2 Cor 4,4.
L’altro aspetto, quale conseguenza del mistero di Cristo, è la sua instancabile opera di annunziare il Vangelo, la cosiddetta Parola di Dio. La Parola serve, a Dio e a Paolo, per manifestare il mistero nascosto in Dio da secoli, , e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l’adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell’universo, Ef. 3,9.
Per cui La Parola è il mezzo per rivelare il mistero di Dio, e per noi, di comprenderlo e viverlo nella santa Chiesa, mediante la potenza del Santo Spirito, Rm.1,16; 1 Cor 1,24-25; 2,4-5. Tale mistero è il Signore Gesù morto e risorto divenuto anche per noi potenza di Dio.
Perché esiste il mondo? Perché non esiste il nulla?
Sono domande non solo legittime, ma fondamentali poiché coinvolgono il nostro esistere, vivere e soprattutto il morire.1
La risposta illuminista e atea, quella cioè che si basa e si fonda sulla “ragione scientifica”, è chiara e nella sua “chiarezza e trasparenza” è apodittica, non ammette dubbi o obiezioni: l’evoluzionismo: il grande inganno!
La domanda perché esista il mondo è generata dalla spinta che l’uomo porta in sé di colmare quella tensione che sta alla radice del fatto stesso del suo agire.
E’ il tentativo di trovare una soluzione tra l’infinito che porta nel cuore e il finito nel quale è immerso e con il quale deve fare i conti ogni giorno.
Nella cultura scientista il soggetto, l’uomo, desume da se stesso questa infinità che oscuramente avverte in sé e di cui ha bisogno per essere ciò che vuole essere, ciò che è già a livello di desiderio e di intenzione.2
L’uomo prospetta a se stesso la forma di un simbolo o di un idolo il proprio bisogno di compimento e di perfezione, adorando, nell’idolo di se stesso, la vita incomunicabile e inesauribile di cui porta in sé la sorgente.