Il motivo del nostro lamento deriva dalla constatazione reale che, ad un certo punto, sulla spiaggia esiste una sola orma. La constatazione è fondata: la sofferenza, il male, la morte esistono. La conclusione, invece, è affrettata: “perché mi hai lasciato solo?” Perché Dio… ecc. ecc.
Una tale conclusione sembra a noi motivata: rivedendo come in un “film” la nostra vita e constatando che la sola orma corrisponde ai momenti più bui e dolorosi, ci sembra ovvio affermare: perché, nonostante la promessa, mi hai lasciato solo?
Sembra che nessuno sia in grado di rifare ciò che è stato sbagliato nella nostra crescita. Le ferite rimangono. Le difese contro queste ferite, seppure rimarginate, sono sempre forti. Stiamo attenti che nessuno entri in queste “zone” della nostra vita che rischiano di farci nuovamente sperimentare le sofferenze passate. Ed è la paura di riaprire tali ferite che il nostro io si costruisce delle difese, delle censure e si “adatta” – con il super ego – alla cultura…
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